A giudicare da come i servizi web stiano diventando, ad oggi, sempre più sfaccettati e multifunzionali, particolarmente nel settore del social networking e social media space, risulta davvero difficile riuscire a stabilire cosa rientri e cosa no in uno specifico segmento di mercato. Ad esempio, riuscire a capire dove inizi il blogging e dove finisca il networking costituisce una zona grigia che, nel corso degli anni, si è ingrandita progressivamente. Le mobile utilities, in particolare, si sono evolute per riuscire ad inglobare feature in grado di portare a compimento più tasks contemporaneamente. In questo senso, nulla è in grado di esemplificare meglio questa considerazione quanto la quantità di applicazioni che, attualmente, siamo in grado di trovare sull’AppStore, dove il numero di download quotidiani da parte di utenti iPhone (ed in via leggermente inferiore iPod Touch) cresce di settimana in settimana.
Il nostro obbiettivo sarà quello di concentrarsi sulle applicazioni in grado di assicurare la migliore esperienza di blogging in tutte le sue possibili articolazioni che siano via 3G, Wi-Fi, GPS etc.
Blogging Old Style
Se prendiamo in considerazione il core del mondo blog ci sono alcune piattaforme che supportano alcuni specifici ambienti di lavoro, in taluni casi tramite prodotti gratuiti. WordPress, TypePad, Blogger, LiveSpaces sono solo alcuni dei primi nomi che vengono alla memoria. Ma di questi, soltanto due, attualmente, sono presenti in AppStore con applicazioni native. Si tratta di TypePad e WordPress.
WordPress (che, lo ricordiamo, è l’ambiente di sviluppo di questo blog, che viene spesso alimentato tramite l’omonima app per iPhone) ha rilasciato la propria app qualche tempo dopo TypePad. Entrambe le applicazioni, sino ad oggi, hanno goduto di buona fama, e, in tutta onestà, non poteva essere diversamente. Entrambe consentono di gestire i comuni task dell’attività di blogging ed entrambe consentono di uploadare immagini tramite una library o acquisire nuove foto tramite l’onboard camera dell’iPhone. Inutile dire che, delle due contendenti, PressPlayOnTape ha scelto WordPress; ma, come detto, la scelta è, per la verità, “imposta” dalla piattaforma sulla quale si decide di hostare il blog, tenuto conto del fatto che si tratti, in ambedue i casi, di ottime applicazioni.
Microblogging
Il reame del microblogging è caratterizzato da una quantità smodata di possibilità. Tanto per iniziare possiamo trovare delle applicazioni specifiche per Twitter: Twitterific, free ed adsupported per utilizzo base, ovvero a pagamento per la versione premium; Twittelator ed infine Twinkle.
Nella mia esperienza, condita da alcuni feedback ricevuti da altri utenti, Twitterific si è rivelata la scelta più adeguata, dal momento che prevede l’ulteriore, graditissima, feature di un browser interno. Se siete soliti cliccare i tiny url dei vostri amici, si tratta davvero di una risorsa fondamentale. E, nei miei test, si è rivelata alquanto affidabile dal momento che permette di evitare di esportare in Safari tutto quello che può essere gestito direttamente in app: il programma consente di leggere la webpage senza dover procedere al solito gioco di apri&chiudi applicazioni e task, potendo gestire il tutto tramite la comoda interfaccia dell’applicazione.
Twinkle è sicuramente appagante per la vista e consente di imbastire chat con altri utenti alquanto velocemente, dal momento che prevede un’apposita finestra. Ma l’applicazione crasha con una frequenza eccessiva per consentire una fruizione “pulita” dell’esperienza Twitter.
Multiuso
Qui entriamo nel terreno delle preferenze personali, senza se e senza ma. Alcune applicazioni sono in grado di connettersi ad un serie di servizi per un’attività di posting sincronizzata. Altre consentono di soddisfare le nostre pretese di photobloggers. Alcune consentono di mantenere vivi i contatti con i propri amici, fare un minimo di microblogging e duplicare i vari “ciao come stai” su Twitter. Eh sì, perchè prima o poi Twitter salta sempre fuori, come una moneta falsa. Senza porre ulteriore tempo in mezzo ecco alcune proposte, così come vengono senza un ordine preciso.
LifeCast: consente di organizzare la propria agenda di eventi con un certo accento fashion. Si tratta di un programma con interfaccia multilanguage in grado di interfacciarsi con Blogger. La stessa cosa è possibile con Tumblr. Ovviamente il geotagging è parte integrante del menu.
Bluepulse: di certo non rappresenta l’app del mio cuore, ma in molti si sono detti soddisfatti delle feature offerte. Di fatto, se cercate qualcosa di twitteroso (con una connessione a Twitter) in grado di creare delle liste di distribuzione dei vostri post in luogo di una megafonica comunicazione a tutti i vostri contatti del vostro status, questa è l’app che fa al caso vostro. Il layout dell’applicazione non è da colpo di fulmine; in realtà sembra fatto apposta per consentire agli utenti Blupulse su pc/mac di sentirsi più a proprio agio nel momento dello switch su mobile device.
ShoZu: se dovessimo descrivere questa app con una sola parola, questa dovrebbe essere “stupefacente”. Basta guardare la lista dei servizi supportati da ShoZu per capire di cosa si tratta. E’ una sorta di coltellino svizzero della social interaction, dal momento che permette di interfacciarsi con Blogger, Flickr, Facebook, Photobucket ed è in grado di aggiungere ulteriori servizi.
Pownce: nonostante quanto affermato dai programmatori, in questo caso non siamo molto lontani da una ben fatta skin di Twitter. Il sapore è quello tipico del “vorrei ma non posso”. Se proprio la volete sull’iPhone, il download è sempre disponibile.
Kyte: il photo blogging mobile è una gran cosa non v’è dubbio. Ma se proprio volete spaccare, dovete passare al mobile slideshow blogging. Kyte lo rende possibile. Per fare qualcosa di veramente carino (cioè creare, di fatto, un canale di trasmissione del vostro lavoro, proprio come se postasse un video su YouTube) dovete perderci un pò di tempo. Ma ne vale davvero la pena.
Clowdy Photo Blogger: il nome dice tutto. Vi consente, tra le altre cose, di poter vedere foto scattate “vicino a te” (geotagging a manetta). Un certo numero di app presenti nell’AppStore vi consente di fare lo stesso, ma questa app si concentra esclusivamente sul discorso foto. E’ leggera (0.1 MB) ed è free.
Graffitio: il concetto è lo stesso di Clowdy ma è text based. Il miglior modo di descrivere questa app è fare un esempio. Diciamo che siamo al ristorante. Possiamo guardare su Graffitio se è stata creata una bacheca del posto in cui mangiamo (in puro stile Facebook). Se è così possiamo postare un messaggio pubblico su quel wall. Se un wall non è stato creato, possiamo farlo noi. Se più persone condividono questo esperimento e visitano regolarmente più locations, inizia a diventare qualcosa di interessante.
Facebook: no comment.