Manuali di riparazione Apple…open source

Probabilmente Apple non renderà mai le proprie tecnologie open-source, ma il sito ifixit.com ha annunciato che rilascerà sotto licenza Creative Commons l’intera collezione di guide ed immagine illustrative per la riparazione di computer Apple. La specifica licenza per cui hanno optato comporta che chiunque possa copiare, pubblicare ed adattare le guide a patto che queste non vengano utilizzate per altro scopo se non quello di diffondere la conoscenza della materia specifica ivi trattata. Molto altro materiale disponibile sul sito sarà a breve oggetto della medesima operazione.

Mentre le guide sono sempre state free to use, gli amministratori del sito sperano che il licenziarle sotto Creative Commons possa comportare l’implementazione di miglioramenti e correzioni. Peraltro, tali forme di condivisione dimostrano che non è solo genericamente consentito tradurre le guide in altre lingue, ma che tale attività è incoraggiata.

Oltre ai manuali, la licenza copre più di 150mila immagini realizzate per consentire una corretta gestione delle diverse attività di riparazione. Ciò non vuol dire trasformare ciascuno di noi in un tecnico provetto, ma le guide certamente consentono di ovviare alla necessità di contattare l’assistenza specializzata, con conseguente esborso di denaro (a volte consistente), magari solo per dover cambiare la batteria dell’iPhone.

Le ragioni per cui ifixit.com ha preso questa decisione non sono così scontate come potrebbero apparire. L’idea è mettere tutti in condizione di riparare da sé i propri prodotti senza doverli buttare via o comprarne di sostitutivi, eliminando così produzioni non necessarie a tutto beneficio dell’ambiente.

Se è vero che l’informazione è free, il sito ottiene i propri guadagni vendendo parti di ricambio. Pertanto la diffusione delle guide costituisce l’elemento di marketing finalizzato alla vendita online delle parti di ricambio da utilizzare per le riparazioni riportate nei manuali.

Altra parte interessante del sito sono i “teardown”: si tratta di un progetto alquanto complesso che potremmo sintetizzare con il termine “come è fatto dentro”: si prende un prodotto Apple e si listano dettagliatamente le parti che lo compongono e da dove provengano.

Inutile dire che quest’ultima possibilità costituisce il fondamento di tutta una seria di NERDATE clamorose come il trivia che segue: perché il logo Apple sugli ultimi modelli iMac costituisce l’unica parte dell’intero case realizzata in plastica? Perché ospita l’antenna Wi-Fi…