Spunti di riflessione

Se qualcuno non lo sapesse ancora, il noto scrittore di fantascienza Bruce Sterling (se non lo conoscete potete trovare delle info utili qui)  scrive mensilmente su XL, il magazine di Repubblica dedicato a musica, tendenze, internet, videogame, fumetti…insomma a molte cose (e non sempre a grande livello…). Nel numero appena uscito, in particolare, si parla della nuova frontiera della comunicazione costituita dai servizi di microblogging come Twitter e del futuro utilizzo che questi strumenti potranno avere nei prossimi anni.

In particolare Sterling focalizza la propria attenzione sull’aspetto commerciale del problema evidenziando come, tramite quella che di fatto rappresenta la nostra prevalente appendice di accesso alla Rete (il cellulare), potremmo raggiungere ed essere raggiunto da una miriade di informazioni in real time concernenti i luoghi in cui ci troviamo e le indicazioni di base/evolute necessarie ad interagire con le realtà che ci troviamo di fronte. Tutto questo va sotto il nome di servizi di geolocalizzazione.

Ma la vera chiave di lettura di questa mutata capacità dell’essere umano di vivere quel che lo circonda e di interagire in maniera completa ed informata con l’ambiente che lo circonda, si cela nella citazione di William Gibson (stesso discorso…se non lo conoscete guardate qui) il quale afferma, per il tramite di Sterling, che questi servizi, questi strumenti altro non rappresentano se non il cyberspazio che esce dai suoi confini naturali ed invade la realtà quotidiana di ciascuno di noi, si fa realtà.

Ed in effetti, non possiamo non condividere questa idea di un poderoso accrescimento delle nostre capacità naturali tramite un uso consapevole e corretto delle tecnologie di volta in volta disponibili. Di fatto, quella che viviamo quotidianamente è una vera vita 2.0. L’utilizzo degli strumenti di comunicazione disponibili ha fortemente cambiato il nostro approccio alla relazione interpersonale: non abbiamo più necessità di lunghi preamboli ma andiamo dritti al punto della questione; abbiamo perso, e questo è un grande trionfo dei social network, quel modo di interagire con il prossimo in un’ottica da “biglietto da visita”; siamo più umili nel confronto con il prossimo, che non si gioca più sul numero di titoli riportati nel biglietto di cui sopra ma nella capacità di ricevere e fornire feedback che sono esperienza e capacità di analisi.

La nuova realtà comunicazionale che viviamo è ad oggi ancora in una fase pionieristica o, per meglio dire, embrionale. Eppure si avvertono chiaramente e nettamente i primi segni di una profonda evoluzione dell’essere umano che appare tanto più profonda quanto più nascosta e naturale rimanga.